Di loro si sa tutto e niente, dispensatori di felicità scandita in piedi e pollici. Sembrano diversi ma in fondo non lo sono, o perlomeno, non così tanto. A sentirli parlare dai poli opposti del mondo ci si sorprenderebbe nel notare quanto siano simili. Catturano i desideri di tutti noi sospiranti sognatori alla ricerca di quella giusta, quella perfetta.
Che poi, esiste?
Ci sono tavole da surf per tutti i gusti, di tutti i tipi. Le scegliamo perché rispecchiano quello che siamo. Ad ogni stile corrisponde una personalità, ad ogni personalità corrisponde il suo shaper. Abbiamo parlato con alcuni di loro con la missione di tracciarne un identikit.
Fumose figure eremitiche che tengono fede a quell’immagine schiva e riservata. Estimatori della schiuma nostrana: sia essa poliuretanica, di risacca o dentro al bicchiere, purché schiuma sia. Li riconosci per quella inconfondibile scintilla dentro agli occhi. È sempre la stessa, ad ogni età, in qualunque parte del mondo si trovino.
Ma chi sono veramente?
Straight outta Quartu Sant’Elena
La nostra avventura comincia in una soleggiata mattina di novembre con pochi chilometri d’auto che ci conducono alla costa sud dell’isola sarda. Abbiamo un nome, un volto, un indirizzo, tante domande ed una missione. Ad accettare per primo il nostro invito è Fisio, guru dello shaping made in Sardegna. Abbiamo studiato ed arriviamo all’incontro preparati.
Giungiamo alle porte del suo laboratorio rispettando l’antico e tradizionale rituale esoterico richiesto dal contesto: bussiamo con i piedi, ma soltanto perché le mani le abbiamo impegnate da una cassa della più classica spumosa bionda isolana. Sentiamo il chiavistello aprirsi e, di fronte a quel grosso portone di legno color noce, noi ci sentiamo entusiasti quanto Alì Babà davanti alla grotta magica.
Fisio apre la porta sorridente, ha indosso la tuta, sta lavorando. Scopriremo ben presto che entrare nel suo laboratorio alla ricerca di uno shaper significa uscire dalla soglia della porta con un amico.
All about soul
Fisio è uno shaper con una nobile vocazione nel cuore: la tavola da surf per il surfista comune. Quello come la maggior parte di noi. Quello che lavora troppo, che si allena troppo poco, che non dirà mai di no a quella birra con gli amici, ma che nel fine settimana scompare nell’irreperibilità per chiunque al sentore di mezza onda nei paraggi.
È uno di noi tanti che la notte controlliamo le previsioni meteo del giorno dopo pur consapevoli di una giornata oberata di lavoro. È uno di noi tanti incazzati perché le onde buone sono lì quando siamo sopra la scrivania, in cantiere, in un meeting, il giorno prima di quell’esame così importante.
È anche quello che nonostante tutto non molla, non molla mai. Nonostante l’evidente forma fisica lasciata negli ormai lontani anni ’90. Eppure siamo sempre là, gli immancabili del fine settimana e dei tempi stretti. E Fisio è uno di noi.
Grafico di professione, shaper per spropositata passione. Inizia a shapare a ridosso degli anni 2000 ed affina le sue tecniche durante un workshop in Spagna tra pani da sagomare e cerveza. A pensarci bene sembra che il suo laboratorio non abbia smesso di emanare questa vibrazione latina. C’è un via vai di amici costante, perché come lui stesso ci tiene a sottolineare: «Questo non è un laboratorio, è un pub». Anche se dalla sua pagina personale ammonisce: «Disponibile dal lunedì al giovedì dopo le 20. Venerdì sabato e domenica si spera di surfare».
Tuttavia basta passare pochi minuti insieme a lui per notare che in un lampo il corridoio di casa sua può diventare il traffico di Bali. Il giorno in cui andiamo a trovarlo, aspetta Mark G, assistiamo alla chiamata compiaciuti; freme per correre a surfare, ma ci dedica ancora del tempo prezioso di cui facciamo tesoro.
Let’s say «Poba» all together
Prima di lasciarci scopriamo infatti che c’è una filosofia dietro alle tavole di Fisio, sono per la maggior parte appariscenti e dai colori sgargianti. La sua tavola preferita è infatti fucsia, sul logo la scritta «Poba» a ricalcare la grafica dell’iconico logo Barbie. Geniale. Ha una smorfia divertita sulla faccia, sostiene che le sue tavole sono studiate per dare fastidio. Principalmente ai suoi amici, aggiunge: «Perché se ti droppo con una tavola fucsia ti incazzi di più!». Ride.
Fisio è un gran chiacchierone, ha una miriade di dettagli tecnici da spiegarci ed è un generoso dispensatore di buoni consigli. Ritiene che il primo passo fondamentale durante lo shaping sia instaurare un feeling con la tavola, per questo motivo coinvolge i suoi clienti nella realizzazione. Fisio realizza tavole customizzate di ogni genere, prevalentemente shortboard.
Il suo modello di punta si chiama “Uovetto”, una tavola dal design preferibilmente sgargiante ed irriverente, che il suo inventore definisce orgogliosamente “una shortboard vestita da tartaruga”. Fisio riserva allo shaping la notte, in un’atmosfera mistica e rilassata, di fatti ride compiaciuto nel raccontandoci che a qualcuno sia scappato un pisolino tra tutto quello scartavetrare così cullante.
L’amico che tutti vorremmo
A pensarci bene in quel momento mi ricorda Big Z in Surfs’up (andiamo, so che la maggior parte di voi l’ha guardato, non mentite). Glielo faccio presente. Ride. Confessa di averlo visto anche lui. Fisio ha amici in ogni angolo dell’isola ed un grossissimo problema con le previsioni meteo. Pare infatti che le sue sentinelle siano difettose. Di fatti ogni volta che si solleva mezzo sbuffo, tutte giurano che le onde siano assolutamente buone.
Si sospetta con ragione che non sia sempre invitato a mettersi in marcia verso lo spot per via delle reali buone onde, ma a causa della sua smoderata simpatia per cui è sempre un piacere vederlo arrivare in line up anche quando le onde buone non lo sono per niente. Ma con Fisio, quando va male, puoi sempre farti una birra dopo. E anche quando va bene. Insomma è l’amico che tutti vorremmo.
Grazie Fisio.
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